La fase della repertazione e la conseguente fase  della tracciabilità di quanto repertato è senz'altro la fase della perizia dove la stessa può evidenziare il punto debole  ; un errore in questa fase può compromettere tutto il procedimento e quindi l'utilizzo della prova nella fase processuale.

Pensiamo ad esempio  all'importanza di come vengono gestiti i campioni al momento dell'accesso al pronto soccorso al quale si rivolge una persona, presumibilmente  vittima di violenza .

E' chiaramente la "catena di custodia" che garantisce la corretta identificazione del campione che , ricordiamo, nel momento di un ipotitetico confronto con un sospettato, deve fornire la "certezza "sull'identificativo del campione .

Quello della catena di custodia è un concetto ormai completamente assorbito ad esempio nei casi di ricerca di droghe nelle urina.

Il procedimento che  prevede l'iter  che va dall'identificazione del reperto,al trasporto e alla conservazione dello stesso è all'interno delle " linee guida sulla  REPERTAZIONE DI TRACCE BIOLOGICHE PER LE ANALISI DI GENETICA FORENSE NEL PERCORSO 

ASSISTENZIALE DELLE VITTIME DI VIOLENZA SESSUALE E/O MALTRATTAMENTO linee guida violenza

Importante obiettivo che ci dobbiamo porre è che anche nella Genetica Forense questo diventi la prassi in ogni caso.