Il Giudice, sia nell'ambito civile che penale si può avvalere di uno o più CTU (Consulente Tecnico di Ufficio) per risolvere tematiche che a volte hanno una precisa specificità nell'ambito della genetica forense; possiamo quindi comprendere l'importantissimo ruolo che viene chiamato a ricoprire il CTU la cui funzione è tesa a far conoscere al Giudice l'esito delle analisi di laboratorio.
Il CTU iscritto presso un albo, dopo aver prestato giuramento al momento del conferimento dell'incarico, si adopera infatti per "far conoscere al giudice la verità"; ha quindi, un importante e delicatissimo compito da svolgere.
Il Giudice potrebbe anche avvalersi del contributo di un Consulente non iscritto presso l'albo del proprio Tribunale.
Quando è concluso l'elaborato, il CTU seguendo il previsto iter legislativo, consegna la relazione ai consulenti di parte raccogliendo eventuali osservazioni e note critiche a cui deve replicare ; al termine di questo iter la perizia può e deve essere depositata in tribunale ed il Giudice potrà osservare le risposte ai quesiti da lui formulati in sede di conferimento dell'incarico.
La perizia non di rado è redatta da più CTU con diverse competenze professionali (ad esempio possono essere necessari per la stessa relazione tecnica il contributo di un genetista di un medico legale piuttosto che di uno psicologo) e rappresenta quindi uno strumento dell'evidenza scientifica nella sua complessità di cui il Giudice si potrà avvalere per trarre le conclusioni.
Il diritto e la genetica forense diventano strumenti che dovranno fondersi in un unicum : fondamentale sarà la puntuale formulazione dei quesiti da parte del giudice al momento del conferimento dell'incarico.