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    Laureata in Scienze Biologiche con PhD in Biologia Umana e Genetica Medica. Si è inoltre specializzata sia in Biochimica Clinica che in Genetica Medica.
    Docente di “Genetica Medica" presso l'Università degli Studi di Roma "Tor Vergata".
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    La dr.ssa D'Ambrosio svolge la propria attività dal 1990.
    Collabora con importanti Studi Legali Associati ed è il referente per la Genetica Forense di diverse associazioni ONLUS
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    La dr.ssa D'Ambrosio è iscritta all'elenco ufficiale dei revisori CTU dell'Ordine Nazionale dei Biologi istituito con delibera n. 339 del 18 aprile 2019.
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Il test di consanguineità consente di conoscere se due persone sono effettivamente legate da parentela ; se ad esempio sono fratelli o nipoti o hanno altro grado di parentela.
Il test si basa sempre sull'analisi del profilo genetico (in questi casi sono richiesti anche un numero superiore di loci analizzati) in aggiunta al cromosoma Y (se l'opotesi di trasmissione è in linea paterna) ed altre analisi dedicate in funzione della linea familiare da individuare (materna o paterna).
Quest'analisi è stata di notevole importanza nei casi di ricongiungimenti familiari di persone che venivano da paesi in guerra ad esempio.
In questo test generalmente, non essendoci una relazione padre-figlio diretta,  più persone saranno analizzate, più dati genetici verranno raccolti, maggiori saranno le probabilità di fornire una risposta importante con il calcolo biostatistico.
Il test è in grado di confermare con sicurezza se due o più persone sono biologicamente correlate, cioè se sono tra di loro parenti. In questi casi si analizzano i campioni prelevati da uno o più presunti parenti e da uno o più membri della famiglia.

QUALI RISPOSTE PUO' FORNIRE TALE TEST?

Il test di consanguineità può rispondere a diversi quesiti: ad esempio se due soggetti sono figli dello stesso padre ma di madri diverse, oppure se sono fratelli, figli degli stessi genitori.
Oppure può consentire come già detto il ricongiungimento tra parenti.
Consente inoltre anche in caso di decesso del presunto padre attraverso l'analisi dei nonni paterni di calcolare il valore di probabilità di paternità con il bambino: infatti i nonni contengono il profilo genetico del proprio figlio e quindi con un semplice calcolo è possibile effettuare un test di paternità "indiretto". Se il bambino da analizzare è di sesso maschile, di ausilio sarà senz'altro anche l'analisi del cromosoma Y .

QUANDO LA GENETICA FORENSE ENTRA NELLA STORIA E LA CAMBIA................

Un caso importante risolto brillantemente grazie anche allo studio dell'Y riguarda il padre fondatore degli Stati Uniti D'America, Thomas Jefferson, che venne accusato di essere il padre di un figlio che aveva partorito Sally Hemings, allora sua schiava.
Questa "ombra" gravò nella vita politica di Jefferson, e pochi anni fa un gruppo di studiosi Inglesi iniziò l'analisi di marcatori polimorfici e in particolare analizzò il cromosoma Y dei discendenti delle due famiglie.
I risultati furono clamorosi e portarono ad una pubblicazione di un articolo sulla rivista inglese "Nature" dal molto contestato titolo Jefferson fathered slave's last child. In realtà lo studio rivelò che esistevano significative ipotesi di paternità tra uno dei maschi Jefferson (non ci è dato di sapere se proprio Thomas) e uno dei figli di Sally.

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